Carissimi tutti, vicini e lontani,
il brano evangelico di oggi (Gv 11,45-56) fa immediatamente seguito a quello di domenica scorsa, la risurrezione di Lazzaro e si apre con una espressione che, in questi ultimi giorni, abbiamo letto spesso: «Molti Giudei….credettero in Lui». Sembra quasi che Giovanni voglia mettere la parola “fine” a questa diatriba dei capitoli precedenti. Niente affatto: qualcuno va a riferire il fatto ai farisei (sti spioni!).
E questi “guide” del popolo cominciano a pensare seriamente che è giunto il momento di correre ai ripari. Hanno paura che Gesù continui a fare quei “segni”, che il popolo lo segua, che i romani distruggano il tempio e la nazione ebraica (v.48). In effetti hanno soltanto paura di perdere credibilità e, soprattutto, potere. La storia ci dice che le prime persecuzioni nei confronti di coloro che hanno creduto in Gesù, sono venute proprio dai Giudei e questo è attestato anche dal Libro degli Atti degli Apostoli (ricordate San Paolo prima della sua conversione?). La persecuzione ad opera dei romani, feroce più che mai, arriverà, ma in un periodo successivo a quello di Gesù. Dunque i farisei devono prendere una decisione per far tacere questo “impostore”, questo nazareno che rischia di “rubar loro la piazza”. Caifa, in quanto sommo sacerdote, profetizza la necessità della morte di Gesù “per la salvezza della nazione”. E questa profezia si realizza, ma in un modo diverso, molto più ampio, con una visione universale. Lo stesso Evangelista sottolinea che la morte di Gesù avrebbe, sì, salvato il popolo, ma non solo quello dei Giudei; avrebbe riunito tutti i figli di Dio dispersi nel mondo (vv.51-53). Il sinedrio, quel giorno, decise che Gesù doveva morire.
Umanamente la missione del Messia potrebbe essere definita come un misero fallimento, ma nel disegno salvifico di Dio è una vittoria riportata mediante la “follia e lo scandalo della croce”. E, percorrendo questa stessa via anche noi possiamo entrare nella gloria, che inizia già da quaggiù.
Preghiamo:
O Dio, nostro Padre, nell’eccesso del Tuo amore per noi, hai esposto il Tuo amato Figlio alla derisione, al rifiuto e all’odio del mondo: dona la forza del Tuo Spirito a noi che, scelti per essere tuoi, vogliamo seguire le sue orme con coraggiosa testimonianza in questi tempestosi tempi: fa’ che le laceranti incomprensioni e discordie scompaiono e i popoli si uniscano nella lotta contro il male di ogni tipo. Per lo stesso Cristo Nostro Signore. Amen.
A tutti voi il nostro affettuoso saluto e l’augurio di una buona giornata.
PG&PGR
P.S. Ieri mattina alle 10 collegamento in video-conferenza tra il vescovo e i sacerdoti della nostra Prefettura. Il vescovo, in quarantena domiciliare preventiva, ha ribadito con forza che le Prime Comunioni e le Cresime (tanto dei ragazzi, quanto degli adulti) previste prima dell’estate, devono assolutamente essere rimandate ai mesi di settembre/ottobre senza, per prudenza, indicare date precise. Questa disposizione deve essere osservata scrupolosamente e senza deroghe da tutte le Parrocchie della Diocesi.
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Sarà perciò nostra cura, non appena il Vicariato darà il “via libera” per poter riprendere le normali attività parrocchiali, contattare le famiglie interessate.