Carissimi tutti, vicini e lontani,
per incombenze domestiche (ce stanno puro quelle da spiccià!), amministrative e di altro genere, stamattina siamo un po’ allo stretto con i tempi. Per questo il commento al Vangelo del giorno (Gv 10, 31-42) non sarà farina del nostro sacco. Ci serviremo, dunque, di un testo scritto, a più mani, da autori senz’altro più competenti di noi tenendo ben presente che la Parola di Dio può arrivare da strade diverse, ma il messaggio di fondo non cambia. Ne useremo alcuni brani (quelli scritti in corsivo).
Andiamo a questo testo:
“Nel capitolo 10, Giovanni ci porta nel contesto della festa della Dedicazione, in cui si celebra la santità del tempio. Gesù passeggia sotto il portico di Salomone e viene circondato da alcuni giudei; lo scontro, a cui abbiamo assistito nei giorni precedenti, diventa ancora più serrato. Le accuse contro di lui si fanno più pesanti: è un bestemmiatore. Quell’uomo si fa uguale a Dio!(v.33) Gesù fa un ultimo “tentativo” per far schiudere il loro cuore alla fede. Ma anche questo fallisce. Al Signore non rimane altro da fare che andarsene di nuovo al di là del Giordano, fuori della città santa, in quel luogo dove Giovanni battezzava rendendo testimonianza alla Verità; da qui erano venuti i primi discepoli e molti avevano cominciato a credere. Nella massima esperienza del rifiuto, un germe di fede nuova anticipa la grazia dell’evento pasquale.”
Cerchiamo di non essere troppo severi con questi giudei del rifiuto. In fondo, dobbiamo riconoscerlo, agiscono in buona fede, perché vogliono difendere il loro Dio, il Dio dei Padri e la legge di Mosè. Gesù stesso, durante l’Ultima cena, dirà ai suoi discepoli: «Verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio (Gv 16,2». E ancora dalla croce dirà: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno» (Lc,23,34).
Ora, chiediamoci seriamente: “Queste tendenze estreme, diverse e contraddittorie, concernenti la fede, non si trovano forse, seppure in grado minore, anche nel nostro cuore? Quante “oscillazioni” dettate dal sentimento, dagli stati d’animo, da tanti subdoli scetticismi che si respirano nella mentalità del nostro tempo, rallentano il nostro slancio verso il Signore?”
Insieme preghiamo:
Signore, tu sfuggi sempre alla presa di coloro che cercano di ricondurti alla loro misura, alle loro idee, alle loro immagini, alle loro assurde pretese di capire tutto e tutto spiegare. Tu sfuggi agli sguardi di coloro che tengono gli occhi rivolti a sé e alle proprie idee, quando bisognerebbe spalancarli su di te e sulla tua luce.
Signore, donaci la tua luce per credere senza esitare e perseverare nella fede anche in questi tempi difficili pieni di timori e incertezze. Colma il nostro cuore della tua Speranza mentre ci affidiamo all’intercessione della Vergine Santissima, mamma Tua e nostra, e di San Giovanni Paolo II del quale ieri ricorreva il quindicesimo anniversario della sua entrata nel Tuo Regno di luce. Amen.
Ci permettiamo di ricordarvi che oggi è giorno di astinenza. Una piccola penitenza…in più.
Ricordiamoci nella preghiera e a tutti il nostro affettuoso saluto,
PG&PGR
P.S. Con un giorno di ritardo, abbiamo mantenuto la “promessa da marinaio” di ieri (con tutto il rispetto per i marinai in servizio e in congedo).